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2008-12 – L’oro della Toscana

Dopo 2 anni di lavoro, le prove dell’esistenza del metallo in concentrazioni interessanti

L’oro della Toscana, via libera alla grande corsa

Due le società che hanno avuto la concessione: ora si cerca il giacimento

GROSSETO—Hanno scandagliato il cuore della Maremma per più di due anni. Ottomila ettari, roccia su roccia, tra le colline e il mare, nell’incanto di un paesaggio ancora selvaggio. E hanno trovato gli indizi. «A centinaia, inequivocabili. Questa è una terra piena di oro. Adesso stiamo cercando lui, l’unico scopo del nostro lavoro, il giacimento — dice il geologo Franco Maranzana —. Perché solo se esiste, come noi sospettiamo e speriamo, tutto ciò che abbiamo fatto in questi anni può diventare un business. Altrimenti la ricerca fallisce». E’ corsa all’oro in Maremma. Una corsa che neppure la crisi mondiale rallenta, neppure le borse a picco e gli inevitabili tagli. Anzi, proprio la recessione sembra aver dato nuovi impulsi alla ricerca, perché gli analisti prevedono un aumento vertiginoso nel 2009 delle quotazioni del prezioso metallo e la sua estrazione potrebbe diventare sempre più conveniente. Soprattutto in Italia dove le concessioni per la ricerca (in media 8-9 euro a ettaro) sono tra le più economiche d’Europa, anche se poi è difficilissimo ottenere l’eventuale permesso di estrazione.

 
Resti di un villaggio di cercatori d’oro in Arkansas (Ap)

 

In Toscana le società impegnate nella ricerca (ma non ancora nell’estrazione) sono diventate due, entrambe canadesi: la Tuscan Minerals, con sei permessi di ricerca concessi dalla Regione Toscana nei comuni di Follonica, Suvereto, Campagnatico, Roccastrada e Civitella Paganico e la Adroit resources, che ha operato nei comuni di Chiusdino, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo e Civitella Paganico ed ora si sta concentrando sulle colline di Manciano e Scansano. Alla Adroit lavora Maranzana, un’autorità nella ricerca mineraria. Che conferma in alcune zone la presenza dell’oro, circa 3-4 grammi per tonnellata. Una percentuale ancora poco remunerativa se l’estrazione dovesse avvenire su più fronti, ma che potrebbe trasformarsi rapidamente in una El Dorado. «Se appunto riuscissimo a trovare il giacimento, l’ossessione di ogni ricercatore — spiega Maranzana —. In Maremma esiste? Le possibilità sono molte, ma è impossibile fare pronostici». Si continua ad andare avanti, scandagliando il terreno, analizzando campioni di rocce. Non è un caso che le società hanno deciso di andare avanti, anche se con qualche rallentamento, nonostante il vento di crisi. Così i manager canadesi della Adroit hanno accettato di pagare senza battere ciglio 70 mila euro di canone annuale (sommato ad alcuni conguagli) alla Regione per i permessi chiedendo una proroga di due anni che Firenze ha poi ridotto di 12 mesi, sino al 19 dicembre 2009. Stesso discorso per l’altra società, la Tuscan, impegnata (come del resto la Adroit) anche nella ricerca dell’antimonio, un minerale usato nei componenti elettronici dei computer e dei telefoni cellulari. Adesso c’è ancora un anno di tempo, salvo altre proroghe, per cercare il giacimento. Le possibilità? «Solo un mago potrebbe dirlo—spiega Maranzana —. Noi ci muoviamo in un enorme tavolo di marmo bianco dove qualcuno ha sparso un bel po’ di granelli di zucchero invisibili da un sacchetto stracolmo. Abbiamo raccolto i granelli, tantissimi. Adesso stiamo cercando il sacchetto». La corsa all’ora continua.

Marco Gasperetti
20 dicembre 2008

fonte:  corriere della sera

dicembre 31, 2008 Posted by | - Italia, 1, Europa, Geology - Geologia | , , , | Lascia un commento