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2009-05-26 – Atlante dei geositi della Liguria (in attesa di revisione)

Questa notizia e` stata aggiornata il 15/06/2009

Presentato l’“Atlante dei geositi della Liguria”

Il volume racchiude i 353 geositi presenti nella regione, alcuni corredati di scheda

Geosito è un termine nuovo che indica un elemento del paesaggio che denota una trasformazione della superficie terrestre dovuta a fenomeni naturali o a trasformazioni dell’uomo. Geosito è quindi sinonimo di aspetto geomorfologico di grande interesse sia ambientale che di natura turistica. Solitamente le cartoline illustrate riproducono geositi in grado di colpire per la loro bellezza, monumentalità, unicità.
La Liguria, che vanta una antropizzazione (presenza dell’uomo) di cinquemila anni ininterrotti (un primato che ha pochi precedenti su scala mondiale), è terra ricchissima di geositi, proprio per la valenza del suo paesaggio, da considerarsi appunto come valore e risorsa. E come tale da tutelare.
Ad Albenga sabato scorso, al San Carlo, per “I sabati di Librarsi”,  è stato presentato quella che per ora è la “bibbia” in questo settore. Parliamo di “Atlante dei geositi della Liguria”, scritto, dopo un lavoro di censimento lodevole quanto faticoso, dai geologi Gerardo Brancucci e Guido Paliaga (autore anche delle fotografie). L’incontro culturale per la presentazione del volume, edito dalle Grafiche Amadeo di Chiusanico (Imperia), è stato coordinato da Paola Carnevale del Servizio Parchi della Regione Liguria.
l’atlante contiene le schede di 22 geositi, e allo stesso è allegata una carta con le schede di 58 dei 353 (opera ancora di Guido Paliaga e della Dott.ssa Paola Carnevale).

La zona dell’Albenganese è ricca di segnalazioni: le più evidenti (fra le 58 segnalate) sono quelle dell’isola Gallinara, di Castelvecchio e dei torrione rocciosi di Rocca Barbena, del Rio Torsero di Ceriale,  della stessa piana alluvionale del fiume Centa e, se vogliamo, del complesso storico-monumentale del centro antico albenganese.
Ma vediamo nello specifico il complesso della Gallinara: “A un chilometro dalla costa, quasi in corrispondenza del confine fra Albenga e Alassio, l’isolotto  costituito da quarziti di colore grigio in banchi dello spessore di qualche centimetro. La direzione degli strati è la stessa dell’antistante Capo S. Croce, da cui l’isola si è separata a causa di una ingressione marina quaternaria. L’erosione marina ha determinato una morfologia a costa alta, più accentuata nei versanti meridionali ed orientali, maggiormente esposti ai marosi, dove oggi le falesie ospitano una numerosa colonia di gabbiani reali” .
Anche la lente degli studiosi, posata sulla valletta di Rio Torsero, mette in rilievo che si tratta di un complesso estremamente importante dal punto di vista paleontologico, perché “ospita una ricchissimo giacimento di fossili, noto in tutto il mondo per il loro eccezionale stato di conservazione e per l’abbondanza e la varietà degli esemplari. Il canyon del Torsero è sempre stato ricco di fossili al punto da essere meta, sin dalla prima metà dell’800, non solo di studiosi ma anche di turisti che, risalendo il letto, dalla foce, ne ritornavano con un ricco bottino di fossili”.
Il concetto di geosito è uno strumento prezioso per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio costituito dalle nostre attrattive turistiche. Lo sviluppo del dibattito e degli studi consente quindi di dare conto di elementi del paesaggio su cui si fonda il futuro dell’industria dell’ospitalità.

notizia aggiornata su suggerimento di uno degli autori: 

Guido Paliaga

Dott. Geol. Guido Paliaga, PhD
Facoltà di Architettura
Stradone S. Agostino, 37 16123 Genova
gpaliaga@arch.unige.it

Maggio 26, 2009 - Posted by | Geology - Geologia, Lang. - Italiano, Libri / Books | , , , , ,

1 commento »

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